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La cinepresa è un apparecchio che consente di registrare le immagini, e lo fa imprimendo su di una pellicola fotografica delle immagini in rapida sequenza. La pellicola solitamente è un nastro unico avvolto in bobine, ed è dotata di fori su entrambi i lati, che consentono uno scorrimento continuo della stessa. Le immagini si imprimono sulla pellicola grazie ad una reazione fotosensibile.
I filmati ottenuti grazie alla cinepresa vengono poi riprodotti tramite i proiettori, nei quali è possibile inserire le bobine di pellicola, e rivedere su piccoli schermi, o proiettate sul muro, le immagini catturate.
Le cineprese professionali vengono anche chiamate “macchina da presa”, il motore che consente di far scorrere la pellicola può essere a molla oppure elettrico, e le bobine di pellicola possono essere sia all’interno dell’apparecchio che all’esterno, dipende dal modello utilizzato.
Le prime cineprese, risalenti alla fine del 1800 erano molto pesanti ed ingombranti, solo pochi a quel tempo possedeva quei congegni innovativi, ed il “cinema” era riservato a pochi fortunati.
Le pellicole utilizzate in quegli anni erano solo per uso professionale e andavano dai 28 millimetri ai 15 millimetri.
Con l’andare del tempo e l’evolversi della meccanica e poi con l’avvento dell’elettronica le cineprese hanno subito un’evoluzione incredibile, fino a divenire apparecchi leggeri facilmente trasportabili, e accessibili anche a privati cittadini.
Anche le pellicole seguirono l’evoluzione della cinepresa, ed i formati passarono a 9,5 millimetri e poi il ben noto 8 millimetri, molto più adatti ad apparecchi maneggevoli.